
Che ci fanno, e soprattutto chi sono, i due Giovani in alto a sinistra, dipinti in atto di attenta Presenza, da veri testimoni svegli e oranti della Trasfigurazione di Gesù,davanti a Mosè ed Elia, coi quale Egli discute di fatti che devono avvenire, morte e resurrezione comprese (mentre si ha anche una rappresentazione trinitaria con la Nuvola da cui si ode uscire la Voce Spirito Santo del Padre, che invita ad ascoltare il Figliolo) mentre i tre apostoli non sanno che dire e che fare di sensato davanti a fatti straordinari, superiori alla loro capacità di intendere.
Che Raffaello, poi sia soprattutto Maestro di Bellezza e di Sapienza, è indiscusso. Nella sua Trasfigurazione il Maestro si rifà liberamente, ma con Autorità, al capitolo 9 del vangelo di Marco di cui riporta, a mio avviso almeno tre episodi distinti:
1. la trasfigurazione propriamente detta,
2. la guarigione di un fanciullo epilettico
3. le affermazioni coi “misteriosi” versetti 38-40 di Marco 9 nei quali si parla di un’ sequela in atto, svincolata dall’autorità dei 12, che ancora non hanno compreso cosa significa amare Dio e servire in umiltà l’Umanità, come ultimi, col cuore di bambini. Si veda il vangelo di Marco 9,33-37.
Una risposta a "Piccolo commento alla Trasfigurazione di Raffaello Sanzio, Maestro sapienziale."